Come si firma?

Prima il cognome oppure il nome quando si firma?

In Italia quando si firma un documento bisogna mettere prima il nome e poi il cognome ed in presenza di un secondo nome lo stesso va inserito tra il primo nome ed il cognome.

Quindi le firme saranno ad esempio Antonio Russo e Antonio Giovanni Russo nel caso di doppio nome. Da evitare assolutamente firme come Russo Antonio o Russo Antonio Giovanni o ibridi come Antonio Russo Giovanni.
Nella firma non devono essere inseriti titoli professionali come ad esempio ingegnere, avvocato...

L'uso della regola nome + cognome non è solo una questione di correttezza linguistica, ma è documentato anche da precise disposizioni legali.

Nel nuovo Codice Civile (Libro primo, articoli 6 e 93) e nella legge sull'Ordinamento dello Stato Civile, dove si stabiliscono disposizioni concernenti le notizie personali, viene sempre indicato prima il nome e poi il cognome.

Come si firma? Prima il nome e poi il cognome
Si firma prima con il nome e poi con il cognome

Come riporta l'Accademia della Crusca, vi è una ragione storica nella regola nome-cognome. Giovanni Nencioni, linguista fiorentino, nel 1995 scrive infatti che il cognome nasce come specificazione aggiunta al nome proprio della persona, segnalando in molti casi una sua particolare caratteristica: l'essere figlio di (per esempio, Dante Alighieri stava per Dante figlio di Alighiero), oppure l'esercitare una certa professione (es. Barbieri), avere una particolare caratteristica fisica (es. Ricci) o il luogo di provenienza (es. Greco).

L'ordine cognome + nome può essere però necessario quando il nome viene inserito in un elenco alfabetico (ad esempio l'Elenco Telefonico). In una bibliografia si può optare invece per la virgola tra il cognome ed il nome (Russo, Antonio Giovanni).

La regola del nome + cognome è presente in molti altri paesi come ad esempio in Islanda. In questo particolare caso inoltre il cognome è formato dal nome del padre o della madre e dal suffisso "son" nel caso di un maschio o "dóttir" nel caso di una femmina. Non si può quindi nemmeno considerare un nome di famiglia e anche negli elenchi alfabetici il nome viene anteposto al patronimico o matronimico. In Ungheria ed in Giappone, invece, sia nelle firme che in tutti gli elenchi si usa prima il cognome e poi il nome.

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