Un nome, una condanna: la rivolta di Pesche

Mettiamoci una mano sul cuore e una sul certificato anagrafico, quando ci nasce una creatura. Pensiamo a Peaches "Pesche" Geldof, che, ora ventenne, dopo aver molto sofferto lancia una campagna mediatica contro il padre Bob e tutti quelli che scelgono nomi demenziali. Pensiamo a tutti quei giovani adulti a cui sono stati imposti nomi pseudo Vip letti sui rotocalchi, che ora hanno qualche difficoltà.

Pensiamo ai Christian serissimi però presi poco seriamente sul lavoro (anche nel calcio ormai, anche Christian Vieri optò per il più virile Bobo), alle timide Samanthe continuamente molestate perché automaticamente giudicate panterone.

I nomi strani di figli di celebrità fanno danni seri dal post-boom; per dire, la famiglia Power-Carrisi ha inciso su due generazioni, causa Romina e la povera Ylenia. I nomi strani e rarissimi, scelti per essere originali e/o per seguire mode dell'epoca, sono altrettanto pericolosi; specialmente negli anni di scuola, soprattutto per i maschi. Se Peaches Geldof denuncia pubblicamente la pessima idea dei genitori, ci sarebbe da sentire gli Olmo (da Novecento di Bertolucci), i Mercuzio (e altri nomi chic), gli Uliano (da Vladimir Ilic Ulianov Lenin, figli di sessantottini, ormai probabilmente anche loro calvi), i Ranuccio (fuori dalla Toscana ma forse anche dentro) e tutti quelli con nomi indian-tibetani su cosa gli dicevano a ricreazione. Saranno stati figli amatissimi, per carità; ma il desiderio di essere creativi/di fare una dichiarazione politica/ di ricordare viaggi spiritual-esotici/di accrescere-mostrare il proprio status sociale (motivazione frequente per i genitori a basso reddito dei Kevin come per quelli ad alto reddito delle Sveve) a volte produce guai.

Perché il primo nome è la prima operazione di immagine/marketing/definizione di sé che i genitori fanno sui figli, e farla strana è come investire in azioni ad alto rischio. Tenere presente. Copiare con cautela i nomi dei figli di celebrità, se proprio piacciono molto. Ricordare che - specie in caso di figlia femmina - il nome copiato andrà di moda solo per un breve periodo, la poveretta sarà sempre anagraficamente identificabile, non potrà mai calarsi gli anni. Consultare molte persone e desistere se viene giudicato ridicolo. E poi valutare le incongruenze: spesso i genitori dei Keanu e delle Swami hanno cani di nome Betta e Ugo. Nel dubbio, optare per i nomi dei cani.
23 gennaio 2006 - Articolo tratto da Corriere della Sera
Maria Laura Rodotà
23 gennaio 2006

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