L'immortalità (o quasi) a 100mila euro basta comprare il nome di una strada

SE NON PROPRIO di immortalità, come nello slogan ufficiale dell'iniziativa, si può senz'altro parlare di memoria a lunghissimo termine. Perché chi acquisterà online il diritto a battezzare col proprio nome (o con quello di una persona cara) le strade di un piccolo villaggio ungherese, avrà la garanzia che per ben trecento anno quell'intestazione resterà intatta. Ottimo per narcisisti, innamorati desiderosi di celebrare le generalità dell'anima gemella, e varia umanità.

Sembra una boutade, e invece è assoluta verità. Perché davvero il paesino magiaro di Ivad, 421 abitanti, situato a ottanta chilometri da Budapest, ha deciso - per attirare l'attenzione di sé, e per rimpinguare le magre casse comunali - di mettere in vendita l'unico bene che ha a disposizione. E cioè le otto strade del villaggio: che verranno tutte rinominate, con i nomi e cognomi di chi è disposto a sborsare una certa cifra.

E così, sul sito www.ivad.hu, le persone potenzialmente interessate possono trovare tutti i dettagli di questa singolare iniziativa. A cominciare, ovviamente, dalle tariffe, che - va detto - non sono proprio stracciate. Anzi, sono un tantino fuori mercato, se consideriamo che si tratta di un paesello con poche centinaia di anime. Sulla apposita pagina web, le otto strade vengono indicate con altrettante lettere dell'alfabeto, dalla A alla H, in ordine crescente di importanza. E quindi di prezzo. Si parte infatti dai 96.880 euro della A, fino ai 239.240 della H. Ma, se si preferisce una soluzione intermedia, si può puntare, ad esempio, sulla E (188.640 euro) o sulla F (205.680).

Una campagna lanciata online con uno slogan suggestivo: "Diventa immortale a Ivad, Ungheria!". Anche se, come già accennato, non si tratta di una clausola eterna: il villaggio si impegna a non cambiare il nome della strada per 300 anni. Quanto basta, comunque, per poterlo raccontare a figli e nipoti.

Certo, il paesino ungherese tiene a precisare che non tutte le richieste verranno accolte. Perché, per poter dare il proprio nome a una delle preziose otto strade, qualche requisito bisogna pur averlo. Ad esempio, la persona a cui intestarla (se stesso, un parente, un amico, l'innamorato) "deve aver compiuto qualcosa di rilevante, nella propria sfera di vita". Un paletto che però può essere facilemnte superato: in fondo tutto è relativo, e allora cosa impedisce a qualcuno di sostenere di aver fatto qualcosa di molto importante?

Più rigida, invece, l'altra clausola. Quella per cui le strade non posso essere intestate a qualcuno di ancora vivo. Nessun problema, però: se la transazione va a buon fine, si ha la certezza - suffragata da documenti legalmente vincolanti - che al momento della morte della persona in questione, alla via verrà dato il suo nome. Precisazione doverosa, ma anche vagamente jettatoria...

C'è da dire infine che questa singolare vendita non rappresenta la prima volta in cui questo piccolo villaggio ha fatto parlare di sé. Il paese era già balzato all'onore delle cronache perché i suoi abitanti hanno tutti lo stesso cognome, Ivady; sono tutti imparentati tra loro; e malgrado questo, tra loro non si riscontrano casi di malformazione dovuti a rapporti tra consanguinei.
18 febbraio 2007 - Articolo tratto da Repubblica.it
18 febbraio 2007

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