Nel mio nome c'è il mio destino

"Pronto, parlo con Guido Di Rado, l'autista?". "Sì, sì, sono io. Ma se ha intenzione di prendermi in giro, sappia che ha sbagliato numero!". Il signor Guido, della provincia di Chieti, sbatte la cornetta seccato. Di telefonate come questa nella sua vita ne ha ricevute a bizzeffe. Troppe. è successo anche a Simona Bolletta, impiegata alla Telecom. A Elena Tartaro, professione medico dentista. Ad Anna Maria Della Vedova, che ogni giorno alle 9.30 a San Vittore Olona apre la saracinesca del suo negozietto di liste nozze. Non stiamo scherzando: nel nostro Paese ci sono centinaia di persone che convivono, allegramente o meno, con questa buffa alchimia di nomi, cognomi e mestieri.

Date un'occhiata al sito Internet www.nomix.it/nomibizzarri.php. Scoprirete stupefatti che all'anagrafe risultano iscritti Buonanno Felice e Culetto Rosa. Che a Genova risiede un certo Cristoforo Colombo. Che tale Guglielmo Zecca fa il veterinario, Giovanni Gambarotta l'ortopedico. E Laura Bigodini la parrucchiera. Incontrare alcuni di loro, diciamolo, non è stato facile. Sbeffeggiati da una vita e fin troppo consapevoli di rientrare nell'antico motto latino "nomen omen" (il nome è il destino), i più rifiutano gentilmente di parlare.

Altri, ormai, hanno gettato la spugna e la prendono sul ridere. Stefano Indelicato, 60 anni, ginecologo torinese giunto alla pensione, ci racconta divertito la sua storia: "Ho visitato migliaia di donne, ho fatto nascere centinaia di bambini. E non so dire quante volte, dopo la visita, le mie pazienti mi hanno confidato: "Però, dottore, lei non è mica così indelicato! Cambi cognome". La sorte è stata più benevola con Lauretta Guarisco, 45 anni, medico oculista consulente dell'ospedale San Raffaele di Milano. "Ogni volta che un paziente entra nello studio, mi sento ripetere la stessa frase: dottoressa Guarisco, sono sicuro che lei risolverà i miei problemi!" racconta.

"Per me, comunque, il cognome è stato benaugurante". Ha ragione Lauretta a dire nel "suo" caso: spesso, portare una identità bizzarra è una condanna che i genitori più sadici affliggono ai malcapitati figli. "I nomi rispecchiano il carattere di chi li porta e ne anticipano il destino" conferma lo psichiatra Raffaele Morelli. "Andrebbero quindi scelti con attenzione: possono incidere sulla nostra personalità con la loro dolcezza. O, al contrario, con la loro durezza". Certo: un nome, anche il più sgraziato, si può sempre ingentilire con un diminutivo. Ma liberarsi di un cognome ingombrante è più complicato. Provate a immaginare cosa significa chiamarsi Malacarne e fare il macellaio. Oppure presentarsi come l'architetto Emilia Guastadisegni.

è dura la vita per chi nel nome porta inciso un destino. I fratelli Rufino e Giuseppe Diotallevi, 48 e 51 anni, non hanno potuto evitare di trovarsi in dote un'agenzia di pompe funebri. Il patriarca Grandolino, infatti, ha fondato a Foligno la premiata ditta di famiglia 40 anni fa. E ora il loro nome evoca immediatamente immagini mortuarie. "Ci siamo abituati" dicono. "Ma prendiamo la nostra rivincita sul campo di pallone: giochiamo in una squadra di calcio che colleziona coppe e vittorie. Sarà perché gli avversari superstiziosi ci scansano?". Ma no, che dice, signor Diotallevi. O forse...
21 luglio 2011 -

Articolo tratto da DONNA MODERNA
del 21/07/2004

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