Ontologia del nome proprio buffo

Ieri Catia Carducci si chiedeva se quello di sua nonna Nara fosse "un nome esistente". Sono frasi che diciamo così, senza renderci ben conto di quanto siano paradossali. Cosa vuol dire, "nome esistente"? Se io chiamo una figlia Nara, quello è un nome ed esiste. Giusto, no?

Certo la lettrice intendeva chiedersi se prima che i suoi bisnonni la scegliessero per la loro neonata la sequenza di suoni e lettere "Nara" fosse già stata usata come nome proprio. La risposta, peraltro, è sì, e c'è anche un doloroso caso di una signora su cui lascerò che si eserciti il vostro intuito.

Ma proseguiamo a leggere la bella lettera di Catia Carducci:

"Anche lo zio Oddone e sua figlia Velia hanno nomi che esistono, ma i figli di Oddone si chiamano Germonte (forse dal Germont di "Traviata"?)  e credo Fedmonte, ma lo abbiamo sempre chiamato Pancho e non sono certa. Però un fratello di mio nonno si chiamava Naldi, un fratello di mia nonna si chiamava Izorio, suo nipote si chiama Evride e una non ben identificata parente si chiamava Sulva. Forse non si raggiungono le vette da lei descritte nel suo libro ma una certa dose di inventiva non mancava neanche ai miei parenti, credo".
21 febbraio 2012 - Articolo di Stefano Bartezzaghi
tratto da Repubblica.it

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