Dal Pupone al Tractor: la Serie A dei soprannomi

L'Aeroplanino vola, il Pupone e l'Imperatore non trovano la via del gol, Superpippo non gioca a Topolinia ma nel Milan mentre Tyson difende la porta della Lazio. I campioni della serie A hanno perso i loro nomi di battesimo per trovare una nuova identità. Un esempio tipico è rappresentato dai giocatori della Roma. In attacco c'è Vincenzo Montella chiamato Aeroplanino per il caratteristico modo di festeggiare con le braccia aperte. Il più rappresentativo è Francesco Totti alias Er Pupone, soprannome nato nelle prime stagioni del giovane fantasista con i giallorossi.

Il Palermo che condivide il secondo posto con la Roma, può schierare Il Genio Corini (dal nome di battesimo Eugenio) e l'Airone Caracciolo (per l'altezza e il naso pronunciato). Anche le milanesi non scherzano per quantità di campioni con lo pseudonimo. L'Inter capolista manda in campo capitan Zanetti detto El Tractor per l'impressionante progressione del giocatore. Tra i nerazzurri c'è poi l'Imperatore Adriano, El muro Samuel (per la tenacia in difesa), El Valdanito Crespo (per la somiglianza con l'ex campione argentino Valdano), El Jardinero Cruz (perché tagliava l'erba del campo di allenamento del Banfield) e il Chino Recoba (per il taglio d'occhi da orientale). Da non dimenticare il difensore Marco Materazzi chiamato Matrix dai tifosi della curva Nord. Il Milan risponde con Costacurta detto Billy, perchè da giovane era tifosissimo della squadra di basket di Milano. A seguire Filippo Inzaghi alias Superpippo (per il suo nome e la puntualità sotto rete), Gennaro Gattuso detto Ringhio (per la tenacia e il carisma che mostra in campo) e il brasiliano Cafù ovvero Pendolino per la velocità delle sue discese sulla fascia destra. Terzo portiere dei rossoneri Valerio Fiori, chiamato Saponetta dai tempi della Lazio per le sue maldestre prese.

La porta della Lazio attualmente è difesa da Angelo Peruzzi detto Tyson per l'aspetto massiccio, mentre l'attacco biancoceleste è affidato a Trottolino Tommaso Rocchi (perché è una punta di movimento). Il derby dello Stretto vede l'inedita sfida tra Re Artù e Nick piede caldo, dove il sovrano è il messinese Arturo Di Napoli e il pistolero è il reggino Nicola Amoruso. Nella panchina dell'Udinese siede Giovanni Galeone ovvero Il profeta dell'Adriatico per gli ottimi risultati ottenuti negli anni '80 a Pescara. Il Livorno dipende da Cristiano Lucarelli ossia Mister miliardo (per aver rifiutato tale cifra dal Torino per giocare nella sua città natia).

Il Cagliari ha in rosa Antonio Chimenti noto Zucchina per la testa pelata e Antonio Langella detto in sardo Arrogu tottu ovvero Spacco tutto. Nella Fiorentina c'è un Ufo abbreviazione del cognome del difensore ceco Tomas Ujfalusi, mentre nel Torino gioca il bomber Roberto Stellone noto Sly per la somiglianza del suo cognome con quello dell'attore Sylvester Stallone. Tra i pali della porta dell'Ascoli c'è Gianluca Pagliuca detto il Gatto di Casalecchio (in base alla sua agilità e al paese d'origine), mentre l'Atalanta attende con ansia Christian Vieri detto Bobo in onore del padre Bob.

18 ottobre 2006

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