In Francia, così come in Italia, l'ufficiale comunale addetto alla registrazione dell'atto di nascita non può rifiutarsi di trascrivere il nome scelto da mamma e papà, ma può manifestare i suoi dubbi se il nome rischia di ledere gli interessi del bambino.
Se i genitori, malgrado la segnalazione, non cambiano idea, l'ufficiale informa il procuratore il quale può procedere rivolgendosi al Tribunale che potrà a sua volta decidere per la modifica del nome stesso.
E' quanto è successo a Valenciennes, città nella regione del Nord-Passo di Calais, dove il 24 settembre 2014 è nata una bimba che i genitori hanno deciso di chiamare Nutella.
A dispetto dell'avvertimento ricevuto al momento della trascrizione di nascita, la coppia francese non ha cambiato il nome e alla fine un giudice ha deciso che la piccola Nutella si chiamerà Ella.
La sentenza del Tribunale (arrivata a fine novembre) sostiene infatti che Nutella non è un nome per bambini, ma un marchio commerciale ed è in contrasto con l'interesse del neonato che potrebbe essere oggetto di scherno e di osservazioni sgarbate.
I genitori non erano presenti in aula e non hanno potuto nemmeno proporre una loro alternativa, ma potranno comunque fare ricorso.
Storia simile è successa a Raismes, altro comune del dipartimento del Nord della Francia, ma in questo caso il padre e la madre di Fraise ("fragola") hanno concordato con il giudice per la loro seconda opzione ossia per Fraisine, nome già in uso nel XIX secolo.