TORINO Se un giorno, al Parco del Valentino, si sentisse l'urlo straziante di qualcuno che invoca "Minestrina!" con gli occhi sbarrati per la preoccupazione, niente paura, non è il caldo che dà alla testa e neppure un'improvvisa crisi di fame. è solo Andrea Benedetto, architetto trentenne, che cerca il suo alano, che ha deciso appunto di chiamare Minestrina.
Tramontati i tempi di Lassie, Fido, Fuffi e Argo, i nomi che i torinesi hanno scelto per i 53 mila cani registrati all'anagrafe cittadina sono un trionfo della creatività, della goliardia e, soprattutto, dell'umanizzazione: "La tendenza degli ultimi anni - spiegano al Servizio Veterinario dell'Asl 4, che gestisce l'anagrafe canina - è quella chiamare gli animali con nomi di persone, magari per ricordare qualcuno di caro, oppure semplicemente per giocare". Tendono a sparire i nomi tradizionali di un tempo, quando Lassie e Fido andavano per la maggiore, seguiti a ruota dai classici della mitologia, come Argo, Diana, Febo e Zeus.
L'ispirazione del momento premia Tommaso, Max, Peter e Ugo per i maschi, che stanno rapidamente risalendo la classifica dei nomi più diffusi. Per le femmine, invece, la tendenza le vuole tutte Margot. A scalzare dalla classifica i tremila Rocky, i duemila Rex e le quattromila Luna piemontesi, se la contendono Pierluigi, Armando, Giorgio, Ernesto, Oreste e Ambrogio, ma anche Lisa, Frida e Ambra. I 270 Ugo e i 272 Igor sono ormai in rapida ascesa. Resta ancora da scoprire il motivo per cui quasi tutti i cani di razza boxer si chiamano Ettore.
Oltre a accozzaglie di sillabe senza senso la creatività e la voglia di giocare non hanno limiti: nei nostri parchi circolano cani che si chiamano Ragù (10), Strudel (8), Budino (6), Risotto, Bistecca e Toast. Il più gettonato tra i "gastronomici" è Speck, anche se non mancano Bruschetta e Sofficino. Per non parlare dei fan dei cocktail e degli alcolici in generale, che hanno scelto Tequila, Cubalibre, Mojito e Beck's per farsi obbedire dai propri animali. Tra i più originali ci sono quelli - e non sono casi isolati - che ogni mattina portano a spasso Boiler, Sciarpina, Misurino e Nicotina, altri che mettono il guinzaglio a Brigitte Bardot, Brad Pitt, Orlando Bloom e George Clooney. Che dire di quei quattro che hanno scelto di chiamare il proprio cane Berlusconi o Craxi per non parlare di Marx (in compagnia di qualche Engel), o di Arafat? Due piemontesi hanno scelto, con tanto di microchip e registrazione all'anagrafe regionale, di chiamare i propri cuccioli Lapo El Can.
Vanno forte anche i paesi del mondo, ricordo, forse, di qualche bel viaggio: i più numerosi sono Nepal e Tibet, ma anche Cuba, Perù e Jamaica hanno i loro seguaci. A Torino ci sono cani filosofi (Aristotele e Socrate), gli scrittori (Joyce e Balzac) e i poeti (Neruda e Quasimodo, anche se probabilmente è un tributo al gobbo di Notre Dame). Si sprecano i Tyson, i Bono e Ligabue, ma è nello sport che la creatività dà il suo meglio: sono a decine gli Zidane (anche declinato nelle versioni Zizu e Zizou), Baggio, Gullit, Trezeguet, Alonso e Ayrton. Tra gli appassionati di musica la fa da padrone Beethoven (sono oltre 250), a cui seguono i Mozart, i Wagner e qualche Strauss.
Nessuno, poi, osi criticare la coppia Totti-Blasi: sono 52 i quattrozampe che risponderanno se chiamate Chanel, 16 i Dior, 11 i Gucci e, strano ma vero, 8 sono i Rolex. Per rispetto della dignità canina, sarebbe meglio stendere un velo di comprensione per quei cani a cui i padroni hanno imposto i nomi Gatto, Miao e Micio, per non parlare di quei cuccioli che sopportano di essere chiamati Ratin, Titina, Topetta, Topina e Puzzetta. Nomi che potrebbero provocare crisi di identità non indifferenti. notizie e approfondimenti.