Gran Bretagna: sempre più immigrati cambiano nome

Michael invece di Mohammed, Kevin al posto di Karim: in Gran Bretagna un numero crescente di immigrati anglicizza il proprio nome nel tentativo di integrarsi meglio. La tendenza è vistosa soprattutto tra i musulmani, che puntano sul cambiamento di nome per occultare la fede in Allah e dissipare così i sospetti di cui sono vittima dopo gli attentati dell'11 settembre. Cinesi, polacchi, russi e indiani preferiscono anch'essi chiamarsi nel modo meno esotico possibile alle orecchie dei sudditi di Sua Maestà e adottano quindi nomi come Andrew, Nicholas, John. In Gran Bretagna è possibile cambiare il primo nome nel giro di poche ore pagando una somma irrisoria (sui 45 euro) e secondo un'inchiesta del domenicale 'Sunday Times' è in forte aumento (di circa il 20% all'anno) il numero degli stranieri che approfitta di questa opportunità.

In genere i cinesi cercano di mimetizzarsi aggiungendo al proprio il nome di John, Jason o Sue ma un profugo uzbeko arrivato con i documenti di identità intestati a Avlar Akherov ha scelto per la sua nuova vita in terra britannica di farsi chiamare Adrian Barry Roberts. Un certo Valeri Inatov, russo, è diventato Nicholas Kenneally. Il 'Sunday Times' riferisce anche di indiani che hanno cambiato da Shital a Sheet (parola che in inglese significa lenzuolo o foglio) e di una polacca dal nome lungo e impronunciabile che adesso si presenta come Hall. "Spesso la gente è semplicemente stufa di sentire il proprio nome storpiato di continuo", ha spiegato Mike Barrett, direttore di 'Uk Deed Poll Service', l'ente competente per i cambiamenti di nome. A questa tendenza in spettacolare aumento (dai 20.000 casi del 2001 si è saliti ad una stima di 70.000 per il 2008) contribuisce anche la classica eccentricità inglese. Un falegname di Gloucester ha ad esempio buttato alle ortiche il nome e cognome della nascita quintessenzialmente inglesi (Robert Sullivan) e ha optato per Daddy Fantastic, padre fantastico.

20 gennaio 2008

LEGGI TUTTE LE NEWS

NEWSLETTER
SONDAGGIO